Tuscania, città d'arte e della lavanda
Hotel Tuscania Panoramico
Provincia di Viterbo. Tuscia.
Tuscania, città d’arte, è uno dei centri più pittoreschi dell’italia centrale. Caratterizzato dalle antiche tracce della civiltà etrusca e dalle architetture medievali che lo rendono un borgo senza tempo, set ideale di tanti celebri film storici; Romeo e Giuletta di Zeffirelli, L’armata Brancaleone di Monicelli, Uccellacci Uccellini di Pasolini e Nostalghia di Tarkovskij.
Ma Tuscania è anche una città famosa in Italia, per i suoi meravigliosi campi di lavanda e le sue atmosfere fiabesche. C’è tanto da ammirare in questo incantevole borgo medievale, pronto ad attendervi per un indimenticabile soggiorno.
E altro ancora!
Palazzo Spagnoli. È uno degli edifici più caratteristici della Tuscania di epoca trecentesca, tipico per la scala esterna appoggiante su arconi (profferto).
Duomo. Venne eretto su un più antico edificio e nel consacrandolo a San Giacomo di nuovo rimaneggiato all’inizio del 700. Al centro della piazza antistante alla chiesa è la fontana grande seicentesca.
Torre di Lavello. Oltre a palazzo Fani Ciotti dal cortile loggiato, fu innalzata da Angelo Tartaglia nel xv secolo e da oggi nome all’ adiacente parco, che offre una bella vista sulle chiese di Santa Maria Maggiore ed San Pietro e su piazza Basile; notevole anche il colpo d'occhio sulle mura Il Palazzetto baronale un altra originale costruzione trecentesca posta a scavalcare una via.
Piazza Basile. Centro politico della modema Tuscania, si apre verso ovest su panorama della tome di Lavello. Due interessanti luoghi di culto sono nei pressi la chiesa di S Leonardo affacciata sul largo de Teatro e la chiesa di S. Francesco, fondata ne 200 seguendo i moduli dell'arte francescana che custodisce nella cappella De Sparapane dipinta nel 1466, esempi di arte umbra coeva.
San Pietro
In vetta alla collina che guarda all'abitato è il simbolo della città e il monumento più importante.
La facciata è del XII secolo al centro di questa si apre un portale; sopra è un loggiato con colonnato in marmo chiuso ai lati da grifoni che atterrano animali. Ancora al di sopra, il rosone, in marmo e mosaici, è inscritto in un quadrato, in marmo chiaro, con agli angoli i simboli dei quattro evangelisti (angelo, bue, leone e aquila). A destra del rosone è un demonio a tre facce con serpente, a sinistra una figura (Atlante?); sopra queste si collocano due bifore.
Agli estremi lati della facciata, un toro e una giovenca sostengono paraste e concludono la raffigurazione simbolica dell'etema lotta fra bene e male illuminata dalla fede.
L'interno, ripartito in tre navate da colonne e pilastri sorreggenti arcate a ghiera dentata, è supraelevato in corrispondenza della zona presbiteriale per la presenza della cripta ed è chiuso da tre absidi.
Il pavimento è ornato da mosaici a figure geometriche, il ciborio non è originale, mentre antica è la cattedra vescovile, di austera fattura, e aggiunta del x secolo è l'ambone. Restano frammenti delle originarie pitture con tratti bizantineggianti nel catino absidale e nelle absidi laterali, oltre ad alcune scene della vita di san Pietro nella parte alta del presbiterio.
La cripta presenta un colonnato e uno spazio intermedio con porta che segna l'antico ingresso alla chiesa.