Tuscania, città d'arte e della lavanda
Hotel Tuscania Panoramico

Provincia di Viterbo. Tuscia.

Tuscania, città d’arte, è uno dei centri più pittoreschi dell’italia centrale. Caratterizzato dalle antiche tracce della civiltà etrusca e dalle architetture medievali che lo rendono un borgo senza tempo, set ideale di tanti celebri film storici; Romeo e Giuletta di Zeffirelli, L’armata Brancaleone di Monicelli, Uccellacci Uccellini di Pasolini e Nostalghia di Tarkovskij.
Ma Tuscania è anche una città famosa in Italia, per i suoi meravigliosi campi di lavanda e le sue atmosfere fiabesche. C’è tanto da ammirare in questo incantevole borgo medievale, pronto ad attendervi per un indimenticabile soggiorno.

Cosa vedere

Le mura, se ne vede un buon tratto lungo la strada per Viterbo dove si riconoscono anche le torridi di vedetta quadrate, cilindriche e poligonali.

Santa Maria del Riposo, accoglie nell’elegante facciata un portale cinquecentesco riccamente decorato. L’interno custodisce una pregevole pala d’altare attribuita a Perin del Vaga e una tavola del Pastura.

Museo Nazionale Tuscanese. Occupa i locali del convento annesso alla chiesa di S. Mana del Riposo e racconta la storia di Tuscania attraverso i corredi tombali e i sarcofagi delle famiglie più importanti, Curunas e Vipinana vissute tra il v e il I secolo aC. La sezione storica è relativa all'età antica e medievale, nella quale ampio spazio hanno le decorazioni architettoniche provenienti dalle necropoli di Madonna dell'Olivo e Carcarello.

Santa Maria della Rosa. Anticipata su largo Bixio dalla chiesa di S. Marco belli il porta le con colonnine tortili e i resti di affreschi trecenteschi custoditi all'interno, fu la principale chiesa di Tuscania e conserva all'interno notevoli resti di affreschi; nella navata destra, stemma di Angelo Tartaglia, capitano di ventura che signoreggiò all'inizio del '400. Nella vicina chiesa di S. Silvestro, risalente a fine '200, affresco trecentesco dell'Albero della vita attribuito a Gregorio e Donato d'Arezzo.

E altro ancora!

Palazzo Spagnoli. È uno degli edifici più caratteristici della Tuscania di epoca trecentesca, tipico per la scala esterna appoggiante su arconi (profferto).

Duomo. Venne eretto su un più antico edificio e nel consacrandolo a San Giacomo di nuovo rimaneggiato all’inizio del 700. Al centro della piazza antistante alla chiesa è la fontana grande seicentesca.

Torre di Lavello. Oltre a palazzo Fani Ciotti dal cortile loggiato, fu innalzata da Angelo Tartaglia nel xv secolo e da oggi nome all’ adiacente parco, che offre una bella vista sulle chiese di Santa Maria Maggiore ed San Pietro e su piazza Basile; notevole anche il colpo d'occhio sulle mura Il Palazzetto baronale un altra originale costruzione trecentesca posta a scavalcare una via.

Piazza Basile. Centro politico della modema Tuscania, si apre verso ovest su panorama della tome di Lavello. Due interessanti luoghi di culto sono nei pressi la chiesa di S Leonardo affacciata sul largo de Teatro e la chiesa di S. Francesco, fondata ne 200 seguendo i moduli dell'arte francescana che custodisce nella cappella De Sparapane dipinta nel 1466, esempi di arte umbra coeva.

Santa Maria Maggiore. Sorta in forme romanico-lombarde sui resti di una grande costruzione pagana, venne rifatta nel XII secolo e dotata dell'attuale facciata con tre bellissimi portali. Di fronte, una massiccia torre romanica. Sopra al portale centrale di marmo bianco un rosone a doppio ordine radiale di colonnine, pure in marmo bianco; un rosoncina corona anche i portali laterali riccamente scolpiti l'interno a tre navate conserva nella navata destra un pregevole fonte ottagonale per battesimi a immersione; nella navata centrale il pregevolissimo ambone duecentesco con antichi elementi decorativi. Testimonianze delle ricche pitture sono il Giudizio Universale.

Le necropoli. La campagna attomo all'abitato fu usata in età etrusco romana in chiave funeraria'. Del vasto complesso delle città dei morti fanno parte le necropoli dell'Olivo, dal nome della chiesetta nei pressi della Peschiera, del Pian di Mole e sepolture come la tomba della Regina, così chiamata forse un dipinto un tempo visibile su una parete nella camera, e la tomba a dado, interessante anche perché riproduce esattamente una casa etrusca.

Degna di nota è l’Abbazia di San Giusto, a circa 4 km a sud di Tuscania, situata nella valle del fiume Marta. Una valle un tempo abitata da Etruschi e Romani, dove, nella metà del XII secolo è sorta questa abbazia progettata come le costruzioni cistercensi, con chiesa, torre, chiostro, sala capitolare, parlatorio, scriptorium, refettorio, cellarium.

San Pietro

In vetta alla collina che guarda all'abitato è il simbolo della città e il monumento più importante.
La facciata è del XII secolo al centro di questa si apre un portale; sopra è un loggiato con colonnato in marmo chiuso ai lati da grifoni che atterrano animali. Ancora al di sopra, il rosone, in marmo e mosaici, è inscritto in un quadrato, in marmo chiaro, con agli angoli i simboli dei quattro evangelisti (angelo, bue, leone e aquila). A destra del rosone è un demonio a tre facce con serpente, a sinistra una figura (Atlante?); sopra queste si collocano due bifore.
Agli estremi lati della facciata, un toro e una giovenca sostengono paraste e concludono la raffigurazione simbolica dell'etema lotta fra bene e male illuminata dalla fede.
L'interno, ripartito in tre navate da colonne e pilastri sorreggenti arcate a ghiera dentata, è supraelevato in corrispondenza della zona presbiteriale per la presenza della cripta ed è chiuso da tre absidi.
Il pavimento è ornato da mosaici a figure geometriche, il ciborio non è originale, mentre antica è la cattedra vescovile, di austera fattura, e aggiunta del x secolo è l'ambone. Restano frammenti delle originarie pitture con tratti bizantineggianti nel catino absidale e nelle absidi laterali, oltre ad alcune scene della vita di san Pietro nella parte alta del presbiterio.
La cripta presenta un colonnato e uno spazio intermedio con porta che segna l'antico ingresso alla chiesa.

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